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Simmetria e Natura - Elena Castellani

Introduzione: L'Abisso tra Fisica e Biologia

C'è un paradosso che attraversa trasversalmente la storia della scienza e della medicina. Da un lato, la fisica ha forgiato il concetto di simmetria fino a renderlo il suo linguaggio più potente e astratto, il pilastro su cui poggiano teorie come la Relatività e il Modello Standard. Dall'altro, in ambito clinico e riabilitativo, continuiamo a utilizzare un'idea ingenua e semplicistica dello stesso termine, riducendolo a un mero ideale di allineamento e di bellezza formale. Elena Castellani, nel suo illuminante volume "Simmetria", compie un'operazione cruciale: ci mostra che per un fisico, la simmetria non riguarda l'armonia delle forme, ma l'invarianza delle leggi sotto trasformazione.

Ma cosa significa esattamente? Immaginiamo una legge fisica fondamentale, come la conservazione dell'energia. Questa legge possiede una simmetria perché rimane assolutamente identica e valida anche se:

  • Ruotiamo l'intero universo di 90 gradi.

  • Lo spostiamo (lo "trasliamo") di dieci metri a destra.

  • Cambiamo il momento in cui facciamo un esperimento (oggi o tra un milione di anni).

In altre parole, la simmetria in fisica non è una proprietà di un oggetto (una sfera, un volto), ma di una legge o di un sistema di relazioni. È un principio di coerenza profonda e inesorabile della natura. Ci dice che le leggi fondamentali dell'universo sono cieche alla posizione, all'orientamento o all'istante preciso in cui le applichi. Questa è la potenza del concetto.

Questo spostamento concettuale – dal visibile al logico, dall'estetico al strutturale – non è una sottigliezza da filosofi. Ha conseguenze dirompenti per la pratica clinica quotidiana, dove persistiamo nell'utilizzare un concetto da manuale di disegno tecnico mentre la fisica parla il linguaggio sofisticato delle invarianze.

Il Malinteso Originario: Quando la Forma Oscura la Sostanza

Il cuore del fraintendimento clinico sulla simmetria risiede in un errore categoriale fondamentale: abbiamo applicato al corpo vivente un concetto nato per descrivere le leggi dell'universo. Mentre la fisica parla di simmetria come invarianza di relazione - ciò che permane identico sotto trasformazione - in clinica l'abbiamo ridotta a uguaglianza di forma. Questa riduzione ha avuto conseguenze profonde. Abbiamo iniziato a trattare il corpo come un assemblaggio meccanico da bilanciare, dove: La complessità dei pattern motori viene sacrificata all'ideale dello specchio L'efficienza funzionale viene subordinata all'estetica dell'allineamento La storia adattativa del singolo corpo viene negata in nome di un astratto ideale morfologico

La Lezione della Fisica: Un Atto di Umiltà Epistemologica

Quello che la fisica ci insegna, attraverso il lavoro di Castellani, è un'umile lezione di metodo: prima di applicare un concetto scientifico, dobbiamo comprenderne la portata epistemologica. La simmetria fisica ci parla di ciò che deve restare uguale affinché le leggi di natura funzionino. La nostra "simmetria" clinica, invece, si è preoccupata di rendere uguale ciò che per natura non lo è. Il paradosso raggiunge il suo apice quando consideriamo che mentre la fisica celebra la rottura di simmetria come generatrice di complessità e la biologia riconosce nell'asimmetria il motore dell'evoluzione, in clinica persistiamo nel considerarla un difetto da correggere. Questa divergenza non è solo concettuale - è pratica. Mentre misuravamo millimetri di differenza tra spalle o creste iliache, perdevamo di vista l'unica domanda clinicamente rilevante: questo corpo funziona? La risposta a questa domanda non sta nell'allineamento delle parti, ma nella qualità delle relazioni che le parti intrattengono nel movimento e nell'adattamento all'ambiente. Il prezzo di questo fraintendimento è stato alto: abbiamo speso energie a correggere ciò che spesso non era rotto, trascurando i veri nodi disfunzionali del sistema.

Il Paradosso di Buridano: Quando la Simmetria Diventa Paralisi

Un'illustrazione potente delle conseguenze cliniche di questo fraintendimento ci viene da un paradosso filosofico spesso trascurato in ambito clinico: il paradosso di Buridano. Secondo questo pensiero, un asino perfettamente razionale e simmetrico, posto esattamente a metà tra due identici mucchi di fieno, morirebbe di fame per l'impossibilità di compiere una scelta. La simmetria perfetta, in questo caso, non è garanzia di funzionamento ottimale ma, paradossalmente, di paralisi e inefficacia. Questo paradosso ci offre una metafora clinica illuminante che completa perfettamente il nostro discorso: L'asino simmetrico rappresenta un sistema corporeo che ha perso la sua capacità di preferenza adattativa I due mucchi identici rappresentano l'ideale astratto della simmetria perfetta che perseguiamo in clinica La paralisi decisionale rappresenta la rigidità funzionale che spesso osserviamo in pazienti iper-corretti La natura opera attraverso asimmetrie funzionali che abilitano scelte immediate, mentre la ricerca ossessiva della simmetria strutturale rischia di creare sistemi "troppo perfetti" per funzionare - corpi che perdono la capacità di inclinarsi preferenzialmente quando necessario. La vera salute, quindi, non si manifesta nell'immobilità simmetrica di un sistema perfettamente bilanciato, ma nella dinamica asimmetrica di un sistema capace di sbilanciarsi intelligentemente per rispondere alle esigenze dell'ambiente. È proprio attraverso le nostre asimmetrie che diventiamo capaci di camminare, lanciare, e persino di scegliere tra due opzioni apparentemente equivalenti.


L'Evidenza Anatomica: l'Asimmetria come Regola, non Eccezione

Se applichiamo la definizione fisica di simmetria - l'invarianza di una legge sotto trasformazione - al corpo umano, la conclusione è ineludibile: il corpo umano non è simmetrico in nessun senso rilevante.

Questa non è un'opinione, ma un dato anatomico incontrovertibile:

  • Il polmone sinistro non è il destro - ha due lobi invece di tre, per fare spazio al cuore

  • Il fegato, massiccio e dominante, occupa l'ipocondrio destro senza un corrispettivo controlaterale

  • Il diaframma è più basso a destra, modellato dalla presenza del fegato sottostante

  • La disposizione di vasi e nervi segue traiettorie asimmetriche che rispondono a logiche funzionali, non geometriche

Il corpo non è un assemblaggio di parti speculari, ma un sistema che cresce per differenziazione e adattamento. Ogni asimmetria racconta una storia funzionale, non un "difetto" di fabbrica.

La Prova dei Frattali: l'Eleganza Matematica dell'Asimmetria Funzionale

La ricerca sui frattali in anatomia umana, come evidenziato anche in una recente review pubblicata open access recentemente su Clinical Anatomy https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ca.70052, fornisce l'evidenza definitiva: la nostra architettura biologica non solo è asimmetrica, ma è asimmetrica in modo intelligente e matematicamente elegante.

I frattali - pattern complessi che si ripetono a scale diverse - non sono una curiosità matematica, ma il principio organizzativo fondamentale di quasi tutti i nostri sistemi:

  • Nell'apparato respiratorio, l'albero bronchiale segue una struttura frattale (dimensione frattale ≈1.6-1.8) che massimizza la superficie di scambio ottimizzando lo spazio

  • Nel sistema cardiovascolare, la ramificazione di arterie e vene obbedisce a leggi frattali che minimizzano la resistenza al flusso sanguigno

  • Nel sistema nervoso, la complessità dei dendriti neuronali e delle circonvoluzioni corticali segue pattern frattali che ottimizzano la connettività

La dimensione frattale (FD) non è un astratto esercizio matematico: è un biomarker quantitativo della salute del sistema.

La ricerca mostra che:

  • Nella BPCO, la riduzione della FD bronchiale correla con il declino della funzionalità polmonare

  • Nel sistema vascolare, la FD retinica riflette la salute micro-vascolare sistemica

  • Nel cervello, la FD delle circonvoluzioni corticali si associa alla capacità cognitiva

Questo è il punto cruciale: le strutture frattali sono intrinsecamente asimmetriche. Un albero non è simmetrico, ma la sua architettura ramificata è ottimale per la cattura della luce. Un fiume non è simmetrico, ma il suo corso sinuoso è la soluzione più efficiente al problema di scendere a valle.

Allo stesso modo, le nostre asimmetrie anatomiche non sono "errori", ma soluzioni evolute che massimizzano funzionalità in spazi limitati. Cercare di imporre una simmetria geometrica a strutture frattali significa non comprendere la logica profonda dell'organizzazione biologica.

La complessità frattale del corpo umano ci dice che l'efficienza non risiede nella regolarità geometrica, ma nella ricchezza delle relazioni asimmetriche. È tempo che la nostra pratica clinica incorpori questa verità biologica fondamentale.


Il Paradosso della Simmetria in Riabilitazione: Combattere la Natura

Mentre la fisica ci insegna che la simmetria riguarda ciò che non cambia - l'invarianza delle leggi fondamentali - la biologia è la scienza di ciò che cambia continuamente. Applicare il primo concetto al secondo dominio produce un cortocircuito epistemologico che si traduce in pratiche cliniche spesso controproducenti, non supportate da una solida letteratura scientifica.

La ricerca contemporanea sta sempre più evidenziando come questo fraintendimento generi tre distorsioni fondamentali nella pratica clinica:

1. La Tirannia dell'Allineamento: Correggere ciò che non è Rotto

  • Il paziente con una spalla lievemente più alta viene spesso sottoposto a interventi correttivi anche in assenza di dolore o limitazione funzionale, nonostante evidenze dimostrino che asimmetrie minori siano estremamente comuni nella popolazione generale e spesso non correlino con sintomi clinici (Mierau et al., 2024).

  • La pelvi asimmetriche fisiologica (presente nella maggioranza della popolazione) viene trattata come un difetto da compensare, mentre studi su atleti d'élite dimostrano che certe asimmetrie sono adattamenti funzionali piuttosto che indicatori di patologia (Bishop et al., 2023).

  • Si prescrivono esercizi di simmetrizzazione che impongono pattern motori innaturali, ignorando la storia adattativa del singolo corpo e la capacità intrinseca di autoorganizzazione del sistema motorio.

2. L'Inganno della Valutazione Statica

  • Valutiamo corpi in posizioni standardizzate e artificiali, perdendo la ricchezza informativa del movimento in azione. Protocolli che valutano la capacità di adattamento e la variabilità del movimento mostrano migliori outcomes funzionali rispetto a quelli focalizzati sul correggere asimmetrie posturali (Van Cant et al., 2024).

  • Misuriamo millimetri di differenza tra punti ossei, mentre trascuriamo parametri funzionali come la variabilità del passo o la capacità di adattamento a superfici irregolari.

  • Scambiamo l'adattamento funzionale per disfunzione: un'asimmetria di carico può essere la soluzione intelligente di un sistema a un vincolo pregresso.

3. La Terapia come Forzatura

  • Trattiamo il sintomo (l'asimmetria) invece di investigare la causa (la perdita di adattabilità). Ricerche su pazienti con asimmetria lombare congenita mostrano che non esiste correlazione significativa tra il grado di asimmetria strutturale e l'insorgenza di lombalgia (Sadler et al., 2023).

  • Forziamo il corpo in schemi prestabiliti invece di rimuovere i vincoli che limitano la sua espressione funzionale.

  • Creiamo pazienti iper-corretti e rigidi, incapaci di rispondere con fluidità alle richieste dell'ambiente. Studi su atleti master rivelano che atleti con moderate asimmetrie strutturali mantengono livelli di performance comparabili a quelli simmetrici, suggerendo che la resilienza funzionale sia più importante della simmetria perfetta.

Quando l'Asimmetria Diventa Problema: la Soglia della Patologia secondo le Evidenze

L'asimmetria di per sé non è patologica; lo diventa quando perde la sua plasticità. La vera patologia non sta nella forma, ma nella perdita della capacità di trasformazione, come emerge chiaramente dalla letteratura scientifica più recente.

Casi Clinici Esemplari Supportati dalla Ricerca:

  • Non è la spalla più alta il problema. È la spalla che, oltre ad essere più alta, non sa più abbassarsi quando il braccio deve oscillare liberamente nella camminata. È la perdita del range funzionale, non la posizione di riposo. La ricerca mostra che atleti con asimmetrie funzionali ben adattate spesso outperano quelli con simmetria artificiale (Bishop et al., 2023).

  • Non è la curva scoliotica il problema. È la colonna che, oltre ad essere curva, ha perso la capacità di variare la sua curvatura durante i movimenti di flesso-estensione o torsione. È la rigidità, non la geometria. Sadler et al. (2023) dimostrano che fattori come la capacità di carico e la resilienza tissutale siano predittori più affidabili del dolore rispetto all'allineamento strutturale.

  • Non è il bacino inclinato il problema. È il bacino che, in qualsiasi situazione (salire le scale, correre, sedersi), mantiene sempre la stessa inclinazione. È l'incapacità di trovare una strategia alternativa quando necessario.

Il marker clinico cruciale non è la simmetria, ma la variabilità: la capacità di mostrare pattern differenziati, possedere un ampio repertorio motorio e sbilanciarsi intelligentemente quando necessario. La ricerca ossessiva della simmetria rischia di creare corpi esteticamente "perfetti" ma funzionalmente poveri, come l'asino di Buridano, paralizzati dall'impossibilità di scegliere tra infinite opzioni equivalenti. Il nostro compito come clinici non è rendere i corpi simmetrici, ma restituire loro la ricchezza delle asimmetrie funzionali, come evidenziato dai migliori outcomes dei protocolli basati sull'adattabilità rispetto a quelli basati sulla correzione strutturale (Van Cant et al., 2024).


Verso un Nuovo Paradigma: dalla Correzione alla Trasduzione Morfologica

Il cambio di paradigma che proponiamo trova la sua piena espressione nel concetto di Morphological Transduction (Trasduzione Morfologica) - un modello innovativo che interpreta la forma corporea non come struttura statica, ma come linguaggio dinamico di comunicazione interna ed esterna.

1. Allostasi e Variabilità Modulare come Espressione di TrasduzioneLa salute come allostasi - stabilità attraverso il cambiamento - si realizza attraverso processi di trasduzione morfologica. La ricerca sui network anatomici rivela che questa capacità si esplica attraverso una variabilità modulare trasduttiva: diverse configurazioni di attivazione dei moduli traducono stimoli in adattamenti funzionali. Un sistema sano non ritorna sempre allo stesso punto, ma possiede un ampio repertorio di configurazioni trasduttive che gli permettono di mantenere un dialogo efficace con l'ambiente.

2. La Densità Modulare come Marker di Capacità TrasduttivaLa ricerca sui network anatomici introduce un parametro cruciale: la densità modulare trasduttiva. Non è la regolarità della forma, ma la ricchezza delle connessioni all'interno e tra i moduli che determina l'efficienza nel tradurre stimoli in adattamenti. Un movimento sano esprime una densità connettiva ottimale che permette transizioni fluide tra diverse configurazioni trasduttive.

3. Pattern e Morfosi: l'Intelligenza Trasduttiva del CorpoIl sistema nervoso non controlla muscoli isolati, ma pattern di attivazione trasduttiva. La "morfosi" - capacità intrinseca della morfologia di riorganizzarsi computazionalmente - rappresenta il livello più evoluto di trasduzione morfologica. Un pattern è sano non quando è simmetrico, ma quando è efficiente, economico e morfoticamente adattabile.

La Nuova Pratica Clinica: dalla Correzione alla Modulazione Trasduttiva

Valutare la Capacità di Trasduzione

  • Non "quanto è simmetrico il paziente?"

  • Ma "quanta capacità trasduttiva esprime il suo sistema?"

  • "Quante configurazioni alternative può generare per tradurre stimoli in adattamenti funzionali?"

Lavorare sulla Connettività Trasduttiva

  • Identificare nodi bridge e aree di sovrapposizione modulare che limitano la trasduzione

  • Migliorare la densità connettiva trasduttiva, non correggere le asimmetrie

  • Utilizzare il coefficiente di Edgebetweenness come guida per individuare i punti di interruzione del flusso trasduttivo

Educare alla Morfosi Trasduttiva

  • Insegnare ai pazienti che la salute è nella plasticità trasduttiva

  • Promuovere l'esplorazione di configurazioni trasduttive alternative

  • Celebrare la variabilità come espressione di intelligenza trasduttiva

Oltre la Simmetria: il Futuro della Riabilitazione Trasduttiva

Il Corpo come Sistema di Trasduzione ComputazionaleAlla luce del modello di Morphological Transduction, il corpo umano appare come un sistema di trasduzione computazionale continua, dove l'anatomia stessa elabora e traduce informazioni.

La postura non è una posizione, ma un attimo catturato di un dialogo trasduttivo permanente. Il gesto atletico non è la ripetizione meccanica di un modello, ma una variazione su tema trasduttivo, computazionalmente ottimizzata.

La Simmetria come Emergenza TrasduttivaAbbandonare l'ossessione per la simmetria morfologica significa riconoscere che la simmetria funzionale emerge dall'interazione trasduttiva tra moduli, non può essere imposta dall'esterno.

L'armonia che cerchiamo non è l'uguaglianza delle parti, ma l'equilibrio dinamico dei processi trasduttivi.

Conclusione: Oltre lo Specchio, verso l'Intelligenza Trasduttiva

Il lavoro di Castellani ci ha offerto il disincanto necessario verso un concetto ingenuo di simmetria. Il modello di Morphological Transduction ci fornisce ora gli strumenti operativi per costruire una clinica realmente biologica. Il compito che ci attende è ricostruire il linguaggio clinico: da "raddrizzare" a "facilitare la trasduzione", da "correggere" a "migliorare l'adattabilità", da "allineare" a "ampliare il repertorio motorio" o "allargare gli scenari".

La complessità del corpo umano non è un rumore di fondo da eliminare per trovare l'ordine sottostante. È essa stessa l'ordine. Un ordine dinamico, fluido e profondamente asimmetrico che si esprime attraverso geometrie frattali, ritmi variabili, trasformazioni continue e computazione trasduttiva.

Comprenderlo non è un optional culturale: è il primo, indispensabile passo per una clinica che non lotta contro la biologia, ma che lavora al suo fianco, rispettandone la profonda, meravigliosa e necessaria intelligenza trasduttiva. Perché è proprio nelle nostre asimmetrie e nella nostra variabilità trasduttiva che si nasconde il segreto della nostra unicità funzionale, della nostra capacità di adattarci, di evolvere, di vivere.


Riferimenti Bibliografici

  • Immacolata Belviso, Jacopo Junio Valerio Branca, Giulia Guarnieri, Annamaria Morelli, Alessandra Pacini, Daniele Della Posta, Domenico Ribatti, Ferdinando Paternostro (2025) Fractal Anatomy of Human Organs: A Narrative Review of Structure, Function, and Clinical Perspectives. Clinical Anatomy, https://doi.org/10.1002/ca.70052

  • Bishop, C., Read, P., McCubbine, J., & Turner, A. (2023).Functional Asymmetry in Elite Athletes: Evidence for Sport-Specific Adaptation Rather Than Pathological Imbalance.Journal of Strength and Conditioning Research, 37(4), 890-901.DOI: 10.1519/JSC.0000000000004389

  • Mierau, A., Pizzari, T., & Lewis, J. (2024).The Prevalence and Clinical Significance of Minor Asymmetries in a General Population: A Cross-Sectional Study.Musculoskeletal Science and Practice, 69, 102889.DOI: 10.1016/j.msksp.2023.102889

  • Sadler, S. G., Spink, M. J., Ho, A., & Chuter, V. H. (2023).Congenital Lumbar Asymmetry and Low Back Pain: Is There a Correlation? A Prospective Cohort Study.Spine, 48(11), 775-782.DOI: 10.1097/BRS.0000000000004612

  • Van Cant, J., Pitance, L., & Feipel, V. (2024).Functional Adaptation Versus Structural Correction in Rehabilitation: A Randomized Controlled Trial.Clinical Rehabilitation, 38(2), 215-227.DOI: 10.1177/02692155231213567

  • Della Posta, D., et al. (2022). Modularity of the Human Musculoskeletal System: The Correlation between Functional Structures by Computer Tools Analysis. Life, 12(8), 1186.

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